Adesso il Cartella lo ricostruiamo!

iostoconilcartella Anche il Laboratorio Sociale Occupato Autogestito Ex Palestra ed il Collettivo Ri-Scossa Studentesca aderiscono al nuovo appello per la ricostruzione del C.S.O.A. Angelina Cartella di Reggio Calabria. Segue il testo dell’appello.

Come collettivo del c.s.o.a. Cartella, dopo l’attentato incendiario della notte del 15 maggio 2012, abbiamo impiegato tutte le nostre energie per poter riprendere le attività che ci hanno caratterizzato nei nostri 11 anni di vita. In questi 18 mesi, abbiamo fatto il possibile per non interrompere le varie iniziative e continuare la nostra esperienza, convinti che questa pratica sia un patrimonio ed una risorsa dell’intera città e non solo. Questo sforzo è stato possibile grazie anche ai tanti che ci sono stati vicino e ci hanno espresso la loro solidarietà in vari modi, talora mettendoci a disposizione anche i loro spazi per poter realizzare gli eventi che abbiamo messo in cantiere.
Siamo, da sempre, consapevoli che a Reggio sia possibile difendere i “beni comuni” e gli spazi sociali, a condizione di praticare insieme una politica di fruibilità collettiva e comune degli spazi pubblici. La convinzione che sia indispensabile difendere insieme i “beni comuni” diventa sempre più vera e urgente anche a fronte di tutte le aggressioni intimidatrici registrate nei confronti di luoghi di “socialità”, come il recente attentato incendiario al MuStruMu. Fortunatamente, nonostante l’abulia che sembra pervadere Reggio, in questa occasione la cittadinanza è scesa in strada ed ha solidarizzato in maniera splendida.
In questa città, comunque, come Cartella, non possiamo non denunciare il muro di gomma che si è venuto a realizzare attorno alla nostra esperienza. Ricordiamo che, ancora oggi, esiste il sequestro giudiziario di parti della struttura. Un ruolo negativo, che non ha favorito lo sblocco dell’intera vicenda e sta dilatando i tempi della ricostruzione, l’ha avuto l’apparato del Comune di Reggio Calabria. Vicissitudini varie hanno permesso che la “questione” Cartella fosse accantonata in una specie di limbo.
Ora, abbiamo ottenuto un nuovo incontro con i Commissari governativi, presso Palazzo San Giorgio, per giovedì 28 novembre alle ore 10.00. In questo incontro, andremo a dire che non intendiamo sottostare più a pratiche dilatorie che, di fatto, allontanerebbero ancora la ricostruzione del Cartella.
La parola d’ordine che oggi lanciamo è: ADESSO IL CARTELLA LO RICOSTRUIAMO! Vogliamo verificare se, veramente, i Commissari daranno la loro disponibilità a raggiungere l’obiettivo della ricostruzione. Comunque sarà, Noi, il Centro sociale di Via Quarnaro I di Gallico lo ricostruiamo!
Proprio perché siamo convinti che “i beni comuni” li si difende meglio con il protagonismo e la vicinanza, chiediamo a tutti voi, che ci avete espresso solidarietà e simpatia in questi 11 anni di iniziative, di starci accanto e di sostenerci oggi, convinti che l’esperienza del Cartella non riguardi solo noi stessi ma coinvolge l’intera comunità con la quale, in diversi modi, ci siamo sostenuti e contaminati negli anni.
Giovedì 28 novembre, alle ore 10.00, ai Commissari del Comune diremo che il Cartella lo ricostruiamo, in ogni caso, adesso.
Quello di giovedì sarà solo il primo passo: aiutateci a ricostruire il Cartella!
Potete aderire a questo appello scrivendo a contatta@csoacartella.org

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Con la comunità Rom, per una politica solidale ed inclusiva

ciampaCASA, SALUTE E ISTRUZIONE PER TUTTI!
Si è tenuto lo scorso 6 novembre il primo appuntamento dell’Assemblea Antirazzista che ha visto un’ampia partecipazione di forze sociali, politiche e sindacali impegnate in città, in risposta all’appello lanciato dal L.S.O.A. Ex Palestra. Presente all’assemblea anche un membro della Comunità Rom di Lamezia.
Il positivo confronto fra le diverse realtà presenti all’iniziativa, ha fatto emergere con forza l’urgenza di dare una risposta più incisiva agli ultimi e vergognosi attacchi contro i Rom, rei di aver chiesto una casa e la possibilità di condurre una vita più decorosa.
Unanime è stata l’analisi che vede l’attacco violento e populista delle forze reazionarie cittadine come strumentale alla crescita elettoralistica – come d’altronde dichiarato, a mezzo stampa, da La Destra – e con l’obiettivo di incanalare il malcontento cittadino verso forme di razzismo contro il diverso, scatenando processi di odio razziale tra analoghi soggetti del bisogno, che oggi sono tantissimi in città come nel resto d’Italia.
Perché di questo si tratta: una lotta fratricida all’interno delle classi sociali meno abbienti. Una tattica che – soprattutto in tempi di crisi economica globale ‐ le forze reazionarie di questo Paese hanno sempre utilizzato: dirottare la rabbia non contro i poteri politici ed economici che hanno causato questo stato di fatto, ma contro i soggetti deboli più prossimi, utilizzando la leva dell’odio razziale e xenofobo.
La risposta delle forze sociali, politiche e sindacali presenti all’assemblea non si farà attendere perché oggi, più che in passato, è fondamentale reagire con chiarezza e dare ai cittadini lametini un’altra chiave di lettura che vada nella direzione della SOLIDARIETA’, dell’ANTIRAZZISMO e del diritto alla CASA, alla SALUTE e all’ISTRUZIONE per tutte quelle soggettività che oggi vivono sulla propria pelle gli effetti della crisi economica e delle ricette neoliberiste.
Queste risposte non possono che essere trovate assieme alla comunità Rom e con tutti quei cittadini che intendono confrontarsi democraticamente per definire forme solidali ed inclusive di accoglienza ed integrazione che vadano non nella direzione di distruggere le identità e le culture di una comunità ma che, al contrario, le valorizzi.
In virtù della complessità delle tematiche e convinti che i problemi summenzionati non riguardano soltanto la comunità Rom ma una vastissima fascia di abitanti lametini, i presenti hanno deciso di dare un carattere permanente all’assemblea, ed invitano i cittadini e le realtà sociali, politiche e sindacali interessate ad aderire all’appello e a partecipare alla prossima assemblea in programma dove si discuterà delle forme concrete di mobilitazione da mettere in atto.

PRIME ADESIONI:
L.S.O.A. Ex Palestra, USB – Unione Sindacale di Base, Associazione La Strada, Collettivo Ri-Scossa Studentesca, Comitato Lametino Acqua Pubblica, Associazione Mondo Libero, Casa della Legalità e della Cultura, Progetto Sud, Amo Lamezia, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito della Rifondazione Comunista

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Il Collettivo Ri-Scossa Studentesca annuncia nuove mobilitazioni

Il 4 ottobre il Collettivo Ri-Scossa Studentesca è sceso per la prima volta in piazza per manifestare contro la chiusura del polo universitario di Agraria, contro il caro libri ed il caro trasporti, ma anche contro le misure di austerità che comportano, tra le altre cose, continui tagli alla scuola pubblica.
In quell’occasione oltre 300 studenti medi, nonostante le minacce e i provvedimenti disciplinari dei presidi, hanno dimostrato di essere disposti a riprendersi le proprie scuole.
La data del 4 ottobre è stata solo l’inizio di un percorso di mobilitazione che vedrà nuovamente gli studenti per le strade di Lamezia nel prossimo mese di novembre, per questo invitiamo tutti gli studenti che condividono le nostre rivendicazioni a costruire insieme a noi le prossime iniziative di lotta, partecipando alle assemblee del Collettivo Ri-Scossa Studentesca che si tengono ogni sabato alle 17:00 al L.S.O.A. Ex Palestra.
Figli della stessa rabbia!

Collettivo Ri-Scossa Studentesca

Contatti
e-mail: studentimedilamezia@gmail.com
facebook: Collettivo Riscossa Studentesca

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C’è del marcio a Lamezia

ciampaIn merito alle vicende che stanno interessando gli abitanti del quartiere popolare “Ciampa di Cavallo” e, in generale, l’intera comunità Rom, riteniamo sia opportuno analizzare il problema senza cadere nel populismo becero messo in atto nelle ultime settimane da chi, ormai in piena campagna elettorale, fomenta a colpi di razzismo e di proclami una “guerra tra poveri” che vede i Rom il capro espiatorio di tutti i problemi e i non Rom, loro malgrado, strumento di propaganda politica e che potrebbe avere conseguenze ben più pesanti in uno dei quartieri più difficili della nostra città.
Si perché si tratta di campagna elettorale, con la sinistra lametina che continua a rinviare il problema per non perdere consensi proprio su un tema così impopolare e la destra, in modo particolare la destra fascista, che prova a recuperare qualche voto invocando,a dispetto (o, se si vuole, in virtù) dei tanto sbandierati principi cattolici, lo sgombero del campo Rom e l’assegnazione delle case popolari solo a famiglie di non Rom.
via ulivetiGli alloggi di via degli Uliveti, poi, prossimi al completamento e all’assegnazione a famiglie Rom, sono stati finanziati tramite fondi europei vincolati (a proposito che fine hanno fatto i fondi PON SICUREZZA destinati alla risoluzione “questione” Rom?), non si tratta infatti di normali alloggi di edilizia popolare. Ciò vuol dire che chi sta conducendo questa pretestuosa battaglia, a suon di provocatori slogan e inutili petizioni per non assegnare questi alloggi ai Rom, mente sapendo di mentire; e questo è grave visto che parliamo anche di persone che già si occupano o che alle prossime elezioni proveranno ad occuparsi dell’amministrazione della città.
La strategia è chiara: intorpidire le acque gettando nel calderone problematiche diverse cercando però di presentarle intrinsecamente legate per intraprendere una guerra, che per legge ripetiamo è perduta già in partenza, da combattere esclusivamente per fini elettorali e quindi semplicemente per raccogliere consensi in termini di voti.
Una guerra che, come tutte le guerre, mieterà le sue vittime: i Rom innanzitutto, che diventano per l’ennesima volta strumento elettorale ma anche i cittadini non Rom che si offrono come burattini inconsapevoli in questo tragicomico e squallido teatrino.
A tutta questa situazione fa da contorno ancora una volta una grave miopia politica dell’amministrazione che non si rende conto (o non vuole) che il completamento di questi alloggi, tra l’altro localizzati su un terreno confiscato alla‘ndrangheta con tutte le conseguenze del caso, non rappresenta una soluzione, ma serve solo a spostare il problema in una zona ancora più periferica (con l’unico risultato di creare nuovamente un ghetto).
Ricordiamo inoltre che, attualmente, a Lamezia esiste ancora un campo le cui condizioni ledono la dignità ed diritti inviolabili di ogni essere umano(chi cavalca oggi la tigre non lo fa perché preoccupato per le ingiuste condizioni in cui vivono gli abitanti del campo, ma perché desideroso di capitalizzare gli effetti che quella situazione di ingiustizia, travalicando i confini del campo e andando a “sporcare” la, talvolta ipocrita, tranquillità di chi vive al di fuori, produce), con l’aggravante che mentre il campo veniva creato per circoscrivere il fenomeno rom in un ambito ristretto nel tentativo meschino così di arginarli, adesso a distanza di decenni alcune famiglie che abitano lì hanno finito paradossalmente per vivere il campo, nato appunto come discriminazione per eccellenza, come unico luogo in cui sentirsi al sicuro dalle discriminazioni degli italiani.
Per questo, ma anche per tantissimi altri motivi legati alla complessa storia delle persone rom che vivono sul territorio lametino, crediamo che sia essenziale un percorso che individui per loro e per tutti la giusta soluzione che miri ad una integrazione, intesa non come rinuncia alle proprie origini e culture, ma come processo di incontro e di scambio.
Resta ovviamente il problema della casa per tutti coloro che ne hanno diritto. L’edilizia pubblica e popolare a Lamezia è ferma, decine e decine di unità abitative restano incomplete perché gli enti competenti non si sono mai assunti la responsabilità di ultimarle e assegnarle in quanto i primi 80 beneficiari sarebbero tutti appartenenti alla comunità Rom e questo genererebbe ulteriore malcontento.
Le parole d’ordine della manifestazione del 19 ottobre scorso a Roma “una sola grande opera: casa e reddito per tutti!”, diventano quindi una necessità anche per il nostro territorio.
L’Aterp e l’Amministrazione Comunale devono quindi attivarsi da una lato per completare le case popolari, dall’altro per recuperare tutto il patrimonio pubblico inutilizzato e quello privato abbandonato, procedendo nel caso con azioni espropriative.
E se chi amministra latita il diritto alla casa deve essere necessariamente conquistato!

L.S.O.A. Ex Palestra

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Il Collettivo Ri-Scossa Studentesca risponde ai provvedimenti disciplinari e alle accuse dei presidi

Cari presidi, il 4 ottobre studenti di varie scuole hanno deciso di partecipare alla manifestazione organizzata dal collettivo Riscossa Studentesca per chiedere una scuola PUBBLICA, LAICA e SOLIDALE.
Sempre la stessa cosa, direte voi. Si, abbiamo sempre gli stessi sogni e le stesse esigenze. E le difendiamo a qualsiasi costo. Anche a quello di prenderci sospensioni o lettere di demerito e d’accusa. Anche perché queste sono proprio la dimostrazione che abbiamo ragione noi. Perché la “vostra” scuola non funziona.
Volevate ovattare le vostre e le nostre coscienze con uno sterile minuto di silenzio? Noi invece abbiamo gridato. Forte, più forte che potevamo. Perché voi poteste sentirci, perché la città potesse sentirci. Perché non vogliamo più essere complici di questo sistema che manda a morire chiunque sogni qualcosa di diverso. Che distrugge speranze e aspettative.
Siamo stanchi di studiare per sentirci dire che è sempre troppo poco, che siamo nati nel momento sbagliato, che siamo figli della precarietà e dobbiamo accettarla per forza.
Ascoltateci bene, forse diciamo cose che non vi piacciono, ma esistiamo. E non pagheremo la vostra crisi, non faremo le spese delle vostre scelte sbagliate.
Non è la nostra generazione ad essere insolente, siamo solo il frutto di una generazione che è stata incapace di pensare a qualcos’altro di diverso dal mero profitto.
Quello su cui avete basato le vostre sicurezze negli ultimi quarant’anni si è rivelato solo un fallimento. Avete fallito. Come insegnanti, come educatori, come genitori, come cittadini. Avete fallito ogni volta che ci avete chiesto di abbassare la testa ed accettare un sistema che ci vuole male. Avete fallito e questo vi ha incattivito. Vi ha reso meschini e cinici nei confronti di chi come noi crede ancora in un mondo migliore. Avete barattato la vostra coerenza in cambio di un piccolo posto di potere. Avete rinnegato i vostri sogni in cambio di uno stipendio più alto.
Siete vittime di voi stessi e del mostro capitalista che vi ha generato.
Ma adesso fermatevi ad ascoltare.
Avete sentito? E’ il suono del vostro mondo che crolla. E’ quello del nostro che risorge” (Subcomandante Marcos a nome della Comandancia dell’EZLN).

Ci volete ignoranti ma ci avrete ribelli!

Collettivo Ri-Scossa Studentesca

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19 ottobre sollevazione generale

19ottobre

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Ancora sulla chiusura del polo universitario di Agraria

Il 4 ottobre 300 studenti medi, rispondendo all’appello del Collettivo Ri-Scossa Studentesca, sono scesi in piazza per protestare, tra le altre cose, anche contro la chiusura del polo universitario di Agraria.
Qualche giorno dopo, un’emittente televisiva locale ha incluso nel servizio riguardante la manifestazione due interviste ad altrettanti “politici” lametini che hanno espresso la loro disapprovazione per la chiusura del corso universitario.
Troppo facile schierarsi con gli studenti a parole, soprattutto quando proprio i loro “colleghi”, sostenendo gli ultimi governi nazionali e regionali, hanno contributo ad approvare le misure di austerità ed i tagli che hanno portato anche alla chiusura del polo universitario di Lamezia.
Se veramente hanno a cuore le sorti del corso universitario si attivino per quanto di loro competenza per ripristinarlo immediatamente!
Noi, dal canto nostro, abbiamo smesso già da tempo di credere alle favole raccontante dai politicanti e per questo rilanciamo la lotta come unico strumento per riconquistare ciò che ci spetta.

Collettivo Ri-Scossa Studentesca

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4 ottobre: a Lamezia 300 studenti in strada

Circa 300 studenti medi hanno partecipato al primo corteo studentesco organizzato dal Collettivo Ri-Scossa Studentesca in occasione della giornata di mobilitazione nazionale lanciata da StudAut.
Il corteo, partito dal Parco Adelchi Argada, ha attraversato le principali vie del centro con soste e blocco delle strade nei pressi del polo scolastico e della BNL dove, tra cori contro la crisi, è stato acceso un fumogeno per protestare contro le politiche di austerity e i tagli alla scuola pubblica.
Nel corso della manifestazione diversi sono stati gli interventi degli studenti che hanno ricordato le vittime della tragedia di Lampedusa trovando la risposta della piazza che ha intonato cori contro la Bossi – Fini.
Unanime anche il sostegno alla protesta dei NO TAV con bandiere del movimento valsusino presenti per tutta la durata della manifestazione.
A fine corteo, infine, un gruppo di studenti si è recato presso il palazzo di Città dove sono stati esposti striscioni contro la chiusura del polo didattico di Agraria.
Prove tecniche dunque di un autunno che anche a Lamezia si preannuncia caldo!

Collettivo Ri-Scossa Studentesca

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No alla chiusura del polo didattico di Agraria

4ottLa chiusura del polo didattico di Agraria a Lamezia rappresenta un nuovo duro colpo sferrato agli studenti lametini e all’intera città e le prese di posizione dei politici di questi giorni arrivano a danno ormai fatto.
Già da mesi, infatti, l’Università di Reggio Calabria aveva annunciato la soppressione del corso di “Produzioni Agrarie in Ambiente Mediterraneo”, attivo presso palazzo Blasco, chiudendo le nuove iscrizione e mantenendolo di fatto solo per gli studenti già iscritti agli anni successivi al primo.
La battaglia deve essere concreta e non più di parata.
Invitiamo pertanto gli studenti della Facoltà di Agraria a scendere in strada venerdì 4 ottobre in occasione della manifestazione degli studenti medi con concentramento alle 9:00 al Parco Adelchi Argada, per una scuola pubblica, laica e accessibili a tutti, contro il caro libri, contro le misure di austerity ed i tagli che, come confermato anche dalla chiusura del polo universitario di Lamezia, continuano a calpestare il diritto allo studio.

Collettivo Ri-Scossa Studentesca

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4 ottobre corteo studentesco

Questo nuovo autunno si aprirà con la giornata di venerdì 4 ottobre, appuntamento che vedrà gli studenti scendere nelle strade e riprendersi le piazze di tutta Italia.
La fase politica che stiamo attraversando è caratterizzata da una profonda instabilità, questo governo di larghe intese si è dimostrato interessato solamente a difendere il posto in parlamento e a preservare lo status quo, cercando, con continui compromessi, di mantenere una governabilità politica che però sembra necessariamente destinata a infrangersi.
Intanto, mentre nei palazzi i partiti giocano a spartirsi il potere, come sempre a pagare le spese di questo difficile momento economico sono le componenti sociali più deboli del paese, in primis, noi studenti.
L’invito per il 4 ottobre è dunque quello di riversarsi nelle strade per dare un segnale chiaro a questo governo, per portare in piazza quelle incoerenze che quotidianamente viviamo e per esprimere tutta la nostra rabbia nei confronti di chi ci condanna a una vita all’insegna della precarietà.

· Contro il caro libri
· Contro il caro trasporti
· Contro le politiche di austerità
· Contro i tagli alla scuola pubblica
· Contro la chiusura del polo didattico di Agraria di Lamezia

Ripresa economica solo a parole
Scendiamo nelle piazze
Prendiamoci le scuole!

Collettivo Ri-Scossa Studentesca

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