Il Collettivo Ri-Scossa Studentesca risponde ai provvedimenti disciplinari e alle accuse dei presidi


Cari presidi, il 4 ottobre studenti di varie scuole hanno deciso di partecipare alla manifestazione organizzata dal collettivo Riscossa Studentesca per chiedere una scuola PUBBLICA, LAICA e SOLIDALE.
Sempre la stessa cosa, direte voi. Si, abbiamo sempre gli stessi sogni e le stesse esigenze. E le difendiamo a qualsiasi costo. Anche a quello di prenderci sospensioni o lettere di demerito e d’accusa. Anche perché queste sono proprio la dimostrazione che abbiamo ragione noi. Perché la “vostra” scuola non funziona.
Volevate ovattare le vostre e le nostre coscienze con uno sterile minuto di silenzio? Noi invece abbiamo gridato. Forte, più forte che potevamo. Perché voi poteste sentirci, perché la città potesse sentirci. Perché non vogliamo più essere complici di questo sistema che manda a morire chiunque sogni qualcosa di diverso. Che distrugge speranze e aspettative.
Siamo stanchi di studiare per sentirci dire che è sempre troppo poco, che siamo nati nel momento sbagliato, che siamo figli della precarietà e dobbiamo accettarla per forza.
Ascoltateci bene, forse diciamo cose che non vi piacciono, ma esistiamo. E non pagheremo la vostra crisi, non faremo le spese delle vostre scelte sbagliate.
Non è la nostra generazione ad essere insolente, siamo solo il frutto di una generazione che è stata incapace di pensare a qualcos’altro di diverso dal mero profitto.
Quello su cui avete basato le vostre sicurezze negli ultimi quarant’anni si è rivelato solo un fallimento. Avete fallito. Come insegnanti, come educatori, come genitori, come cittadini. Avete fallito ogni volta che ci avete chiesto di abbassare la testa ed accettare un sistema che ci vuole male. Avete fallito e questo vi ha incattivito. Vi ha reso meschini e cinici nei confronti di chi come noi crede ancora in un mondo migliore. Avete barattato la vostra coerenza in cambio di un piccolo posto di potere. Avete rinnegato i vostri sogni in cambio di uno stipendio più alto.
Siete vittime di voi stessi e del mostro capitalista che vi ha generato.
Ma adesso fermatevi ad ascoltare.
Avete sentito? E’ il suono del vostro mondo che crolla. E’ quello del nostro che risorge” (Subcomandante Marcos a nome della Comandancia dell’EZLN).

Ci volete ignoranti ma ci avrete ribelli!

Collettivo Ri-Scossa Studentesca

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