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Verso il 10 maggio – Proiezione Trashed

A sostegno e promozione della MANIFESTAZIONE REGIONALE del 10 MAGGIO a COSENZA,
il Comitato No Discarica Pianopoli presenta:

TRASHED – VERSO RIFIUTI ZERO

Mercoledì 30 APRILE ore 19:00
c/o “A Ruga” – P.zza San Giovanni
Lamezia Terme (CZ)

info: nodiscaricapianopoli@gmail.com
web: https://www.nodiscaricapianopoli.wordpress.com/

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Le non soluzioni della Regione, il 10 maggio scade la deroga e i comitati scendono in piazza

Il 10 maggio la Calabria potrà prendere una duplice boccata d’aria. E’ il giorno scelto dai comitati ambientali calabresi per manifestare nelle strade di Cosenza il loro dissenso alle politiche regionali in materia di rifiuti, e rappresenta anche la data di scadenza dell’ordinanza di Scopelliti che autorizza lo sversamento del “tal quale” direttamente nelle sature discariche regionali.
L’avvicinarsi della scadenza di questa deroga, che più volte Giunta e Dipartimento hanno dichiarato di non voler prorogare, sta però facendo andare in agitazione il personale degli stessi uffici; particolarmente attivo in queste ore, parenon sappia più che pesci prendere. Cosa devono aspettarsi i calabresi? Nulla di nuovo, le solite grottesche soluzioni tampone, come dimostrano i flop degli ultimi tempi in cui il bando per la gara d’appalto per il trattamento fuori regione dei rifiuti di fatto è stato annullato perché una delle società che facevano parte dell’associazione temporanea di imprese, unica partecipante al bando, non aveva l’iscrizione alla Camera di Commercio. Anche il governo ha risposto “picche” alla solita richiesta di poteri speciali. Il Ministro Galletti, ribadendo un concetto che ambientalisti e comitati ripetono ormai da quasi vent’anni, ha detto “NO”, invitandoli a rispettare le leggi che già ci sono. Evidentemente è l’organizzazione a livello locale che manca.
Ora ci provano convocando gestori degli impianti e enti interessati a studiare l’ennesima manovra straordinaria, soffiando sul fuoco della nuova emergenza alle porte. Ma quali sarebbero queste proposte sulle quali i tecnici regionali stanno lavorando in questi giorni di frenetiche riunioni?
La prima è geniale. Visto che il sistema impiantistico regionale non è in grado di trattare la totalità dei rifiuti prodotti in Calabria, e visto che non si può spingere sulla differenziata porta-a-porta, altrimenti tale quantità diminuirebbe per incanto, senza bisogno quindi di ampliare gli impianti, di costruirne di nuovi, di spendere centinaia di milioni di euro, allora bisogna aumentare l’attuale capacità di trattamento degli impianti. Aumento, quindi, delle ore di lavoro degli operai, in modo da fare più turni, e niente più compostaggio per la frazione organica, per velocizzare le operazioni. Si pensa anche all’affiancamento di impianti TMB mobili agli attuali impianti, e sarà da capire chi fornirà questi impianti e a quali costi.
All’impianto lametino della Daneco hanno destinato attenzioni particolari, immaginando la sostituzione dei ventilatori con altri più potenti, in modo da poter trattare maggiori quantità di rifiuti. Sempre a Lamezia con la finalità di aumentare la quantità di indifferenziato da trattare, sarà ridotta la ricezione di organico proveniente da raccolta differenziata: dove sarà lavorato questo organico è un altro bell’interrogativo.
Dulcis in fundo l’imballaggio del “tal quale” in eccesso per stoccare “temporaneamente” le balle cellofanate in attesa di tempi migliori. Anche le ECOBALLE insomma, a dimostrare quanto il dramma della Campania non abbia insegnato nulla, almeno ai politici.
D’altro canto le popolazioni calabresi, riunite in sempre più numerosi e spontanei comitati, affiancati da realtà da lungo tempo presenti sui territori si sono e si stanno mobilitando per sottolineare, con forza e convinzione, la necessità di una gestione pubblica e partecipata dei rifiuti. Non è più pensabile imporre ai cittadini lo scempio della loro terra, della loro salute, della qualità della vita, imponendo condizioni economiche sempre più umilianti e degradanti.
Gli abitanti delle Calabrie chiedono il diritto di vivere nella propria terra, partendo da una seria politica di bonifica del territorio compromesso da decenni di malavita politica e imprenditoriale.
“Mo’ basta…DECIDIAMO NOI!” sarà lo slogan sotto cui si potranno riconoscere tutti i calabresi che il 10 maggio scenderanno in piazza a Cosenza, consapevoli che solo una forza proveniente realmente dal basso potrà rappresentare la sola ancora di salvezza per questa terra e per le nostre vite.
Terre di Calabria, 23 aprile 2014

Comitato Difesa del Territorio – DONNICI, COSENZA (CS)
Comitato Ambientale Presilano – CELICO (CS)
Comitato per le bonifiche dei terreni, dei fiumi e dei mari della Calabria – PRAIA A MARE (CS) Comitato No Discarica Pianopoli – SERRASTRETTA, PIANOPOLI, LAMEZIA TERME (CZ)
No discarica Giani – LAGO (CS)
Comitato civico spontaneo per il “NO” alla piattaforma rifiuti – BISIGNANO (CS)
Comitato Territoriale Valle Crati, Rifiuti Zero – TORANO CASTELLO (CS)
Comitato No Mega Discarica – CASTROLIBERO (CS)
Associazione no discariche nei centri urbani – RENDE (CS)
Comitato antidiscarica – SCALA COELI (CS)
Movimento Terra, Aria, Acqua e Libertà – CROTONE
Comitato per la Difesa dei Beni Comuni – ACRI (CS)
Associazione Paolab – PAOLA (CS)
Badolato in Movimento – BADOLATO (CZ)
Solidarietà e Partecipazione – CASTROVILLARI (CS)
ass. il Riccio – CASTROVILLARI (CS)
ass. La Piazza CLETO (CS)
Csoa Angelina Cartella – REGGIO CALABRIA
Cpoa Rialzo – COSENZA
Lsa Assalto – RENDE (CS)
ass. Le Lampare – CARIATI (CS)
Movimento Terra e POPOLO – ROSSANO (CS)
ass. Il Brigante – SERRA SAN BRUNO (VV)
ass. Fratorel – CORTALE (CZ)
ass. Net-left – SAN DONATO DININEA (CS)
LSOA Ex-Palestra – LAMEZIA TERME (CZ)
Scuola del Vento – CAMPO ROM COSENZA
ass. Forum Ambientalista – CALABRIA
Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” – CALABRIA
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” – CALABRIA
C.S.C. Nuvola Rossa – VILLA SAN GIOVANNI (RC)
Collettivo UniRC-AteneinRivolta – REGGIO CALABRIA
Ass. Magnolia – REGGIO CALABRIA,
LIPU – Sede Provinciale Cs – COSENZA
Vas Onlus (Verdi Ambiente e Società) – CALABRIA
Cambiamendicino – MENDICINO (CS)
GAS Esperia – REGGIO CALABRIA
Ateneo Controverso – COSENZA

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10 maggio manifestazione regionale a Cosenza

E’ sempre un buon momento per far valere le ragioni collettive contro quelle di pochi speculatori. Dopo diciassette anni di emergenza e regimi commissariali, la problematica del ciclo dei rifiuti è così intimamente legata a questioni ambientali, economiche e sanitarie, che non c’è più bisogno di un momento significativo per rivendicare il diritto di poter vivere in un territorio salubre e gestito con criteri di trasparenza e partecipazione.
La gestione in emergenza dei rifiuti ha avuto, come conseguenze, un indebitamento progressivo degli enti pubblici, l’inquinamento sistematico del territorio, spesso divenuto insalubre e inadatto alle attività umane e animali. Il consolidarsi ed il reiterarsi all’infinito di una situazione problematica alla quale non si trovano, e non si vogliono trovare, altre soluzioni che non siano l’apertura di nuove discariche, l’ampliamento di quelle esistenti (o non meglio identificati centri di stoccaggio), il conferimento all’estero e l’incenerimento, determinando costi sempre crescenti. Costi che diventano addirittura insostenibili in periodo di crisi di sistema come quella che stiamo vivendo, nella quale lo stesso processo di indebitamento delle pubbliche amministrazioni produce un costante inasprimento delle politiche di austerity. La gestione, palesemente clientelare del territorio, viene pagata cara anche in termini di agibilità democratica della popolazione che, sempre in ragione dell’emergenza, si vede volutamente privata della propria capacità di esercitare e far valere il diritto alla salute e all’abitare il proprio territorio.
Un progressivo consumo di suolo riduce non solo gli spazi agricoli ma anche le prospettive economiche future, disincentivando gli investimenti di energie nella terra, con pesanti ripercussioni sui lavoratori del settore agricolo, ittico e turistico, provocando abbandono e spopolamento.
Il debito ambientale che stiamo contraendo, vista la superficialità con la quale vengono rilasciate autorizzazioni e permessi, diventa insopportabile per noi ma soprattutto da chi verrà dopo di noi; in ogni provincia ci sono porzioni di territorio compromesse dagli esiti di conferimenti illegali in discariche – spesso non a norma e ripetutamente sottoposte a sequestro giudiziario – il tutto aggravato da provvedimenti normativi straordinari che consentono di smaltire il rifiuto non trattato, sempre in nome di un’emergenza, ultradecennale e ciclica, che giustifica l’eccezionalità e l’urgenza di tali provvedimenti.
E’ chiaro che le cose così non possono e non devono continuare; bisogna andare nella direzione di un progressivo abbandono del sistema discarica-inceneritore, dell’attuazione della raccolta differenziata spinta porta a porta in ogni comune,un sistema di gestione ispirato quindi alla strategia “Rifiuti Zero”.
Rimettere la gestione in mano ad aziende speciali che attendono al diritto pubblico, sfiduciando una volta per tutte la favola de “il privato conviene”, perché è nello sfacelo che viviamo la migliore prova del fallimento di questo sistema. Nel conto finale devono essere annoverati anche gli interramenti, le discariche abusive e gli affondamenti “anomali”, tra ferriti di zinco, fanghi tossici, scorie radioattive e sostanze cancerogene d’ogni sorta di provenienza ignota, o troppo nota, la terra calabra in particolare e il meridione in generale, si presenta come un territorio bisognoso di urgenti e improcrastinabili bonifiche.
Davanti ad un tale scenario, chiediamo che si restituisca dignità al territorio e a chi lo vive; il rispetto della volontà popolare che ha sancito con il referendum del 2011, la gestione pubblica dei beni comuni e dei servizi a rilevanza collettiva; l’introduzione di forme di trasparenza e partecipazione diretta della popolazione nelle scelte più delicate, la desecretazione di tutti gli atti della “Commissione parlamentare sul ciclo di rifiuti” che riguardano la nostra regione e la formazione di un registro tumori regionale con localizzazione dei rilevamenti su scala comunale.
Non lanciamo appelli alla politica, onde evitare di cadere nel ridicolo. Diciamo invece apertamente che chiunque aspiri ad amministrare i nostri territori, dai sindaci fino al ‘governatore’, deve mettere al primo posto la messa in sicurezza dei siti contaminati, la gestione pubblica dei servizi, la trasparenza e la partecipazione popolare.
Le persone non sono cieche e lo hanno dimostrato in questi ultimi tempi, nei quali l’esasperazione ha fatto si che si formassero comitati spontanei che sono poi riusciti a inceppare il meccanismo di aggressione e speculazione presente fuori dalla porta di casa.
Proprio da queste esperienze nasce l’esigenza di una mobilitazione per ristabilire i principi base di un agire democratico.

Per info e adesioni: www.difendiamolacalabria.org

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No Discarica Pianopoli: il costituendo comitato risponde al sindaco Cuda

05.09.2013Gli ambientalisti calabresi rispondono alle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dal sindaco di Pianopoli, Gianluca Cuda, in merito al progetto di ampliamento della discarica che sorge nel suo comune.
Premesso che non possiamo che essere positivamente colpiti da quanto lui afferma dicendosi contrario a questo progetto e che ben venga il suo contributo ad una lotta che noi sosteniamo da anni.
Non è possibile, però, far passare nel tacito silenzio l’arroganza pelosa con la quale ci vengono rivolte accuse di inconcludenza sminuendo la nostra lotta contro il mostro che egli stesso ha contribuito a creare. Se qualcosa inizia a muoversi dalle parti del sindaco Cuda è grazie alla sensibilizzazione fatta da noi nei confronti della cittadinanza che finalmente sta prendendo coscienza del problema e dopo anni di indifferenza si organizza dal basso per non subire mai più decisioni contro la propria reale volontà.
Quella che doveva essere una discarica per inerti è, negli anni, diventata il sito unico di sversamento di tutto il sistema regionale di gestione dei rifiuti. Una situazione ingestibile che facevamo notare a tutta la politica regionale quando per due volte con la Rete per la Difesa del Territorio bloccavamo l’ingresso dei camion in discarica dove con un granellino di sabbia in uno dei meccanismi si metteva in crisi tutto il sistema. Le indagini della Procura della Repubblica di Milano che vedono indagati i vertici della Daneco, società proprietaria della discarica di Pianopoli, per smaltimento illegale di rifiuti pericolosi in siti non idonei di proprietà della stessa, hanno fatto il resto.
Le parole del sindaco di Pianopoli hanno il sapore dell’insulto da parte di chi ha costruito una carriera politica prima sul progetto di realizzazione e poi sui vari ampliamenti della discarica e che oggi, rendendosi conto della sostanziale impossibilità di gestire la situazione, è costretto a fare il salto della quaglia ergendosi addirittura a paladino della salute dei cittadini.
Non è da meno la giravolta del PD calabrese che negli anni ha rappresentato parte integrante di quel partito trasversale della “monnezza” che con la mala gestione dei rifiuti in Calabria ha fatto solo gli interessi di imprenditori senza scrupoli e di una malavita organizzata che ha sguazzato indisturbata nei meandri di un sistema commissariale creato ad hoc per fare lauti guadagni sulla pelle dei cittadini onesti. Vogliamo ricordare, solo a titolo di esempio, che il subcommissario che diede l’autorizzazione per la realizzazione della discarica di Pianopoli alla allora richiedente Eco Inerti srl, fu Italo Reale ora responsabile del dipartimento ambiente del PD in Calabria, un baluardo del “finto” ambientalismo calabrese, per usare le parole di Cuda.
Cogliamo l’occasione per invitare pubblicamente il sindaco Cuda, le forze politiche di ogni colore e tutti i cittadini che ritengano necessario impegnarsi in prima persona a venire sabato 8 febbraio a Cancello (frazione del comune di Serrastretta) dove si terrà una assemblea che vedrà nascere un comitato popolare di opposizione al progetto di 4° ampliamento della discarica di Pianopoli ed in generale alla cattiva politica di gestione dei rifiuti in Calabria portata avanti dall’assessore Pugliano e dalla giunta regionale del Presidente Scopelliti. Il comitato chiederà anche che il piano regionale dei rifiuti venga totalmente cambiato e che si vada verso la creazione di un sistema pubblico e partecipato dove la raccolta differenziata porta a porta e la strategia Rifiuti Zero ne siano l’asse centrale.

Il Costituendo Comitato contro l’ampliamento della Discarica di Pianopoli

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No discarica di Pianopoli: sabato 8 febbraio assemblea popolare a Cancello

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Arrestati i vertici della Daneco: avevamo ragione!

05.09.2013Ora blocchiamo l’ampliamento della discarica di Pianopoli e si revochi la concessione dell’impianto di Lamezia Terme.

E’ proprio di queste giorni la notizia degli arresti ‐ nell’ambito dell’inchiesta “Black Smoke” sulle attività di mancata bonifica dell’ex Sisas di Pioltello‐Rodano (MI) – di sei persone tra le quali Francesco Colucci, presidente del gruppo Unendo SpA, l’holding a capo della bonifica tramite la Daneco Impianti, e Bernardino Filipponi, amministratore unico di quest’ultima. La stessa Daneco che gestisce la discarica di Pianopoli e l’impianto di lavorazione e selezione situato nell’area industriale di Lamezia Terme.
L’indagine, durata più di due anni, ha evidenziato tra le tante cose, l’esistenza di un traffico e smaltimento illecito di rifiuti in siti di proprietà della Daneco, previa falsa declassificazione degli stessi da pericolosi a non pericolosi e collusioni a vario titolo con la criminalità in Lombardia, Calabria, Campania e Sicilia. Questo unito alle ordinanze in deroga del Presidente Scopelliti per lo sversamento tal quale dei rifiuti, ci fa sorgere forti dubi su cosa sia stato realmente abbancato, in questi ultimi anni, nella discarica di Pianopoli.
Oggi, aldilà delle vicende giudiziarie, sembra che le ragioni e le lotte del comitato no discarica di Pianopoli e delle tante realtà ambientaliste che si sono affiancate in questi ultimi dieci anni nei cortei, presidi e blocchi stradali contro questo e i tanti altri scempi ambientali, abbiano avuto, se ce ne fosse ancora bisogno, una prima conferma.
Queste lotte oggi, dopo gli arresti della Daneco e della Sorical, non sembrano più roba da marziani o fisime dei “soliti ambientalisti” e le stesse diffide, pervenuteci nel 2011 dagli avvocati dei Colucci per aver pubblicato sui nostri blog un dossier riguardanti i loro loschi affari, ci fanno solo sorridere.
I fatti di cronaca delle ultime ore, quindi, non possono che rafforzare i motivi del no di ieri alla realizzazione della discarica e del suo ampliamento oggi.
Pianopoli, insieme a Alli e alla costruenda Battaglina sono il chiaro esempio di come oggi in Calabria il ciclo dei rifiuti sia divenuto il “core business” dell’imprenditoria locale, multinazionale e della ‘ndrangheta foraggiati da pubbliche amministrazioni molto generose quando si tratta di far arricchire i propri accoliti.
Riprova lo è il nuovo piano di interventi messo in campo dalla Regione Calabria che con uno stanziamento di circa 250 milioni di euro mira, di fatto, a potenziare l’inceneritore di Gioia Tauro e realizzare nuove discariche ed impianti già in mano a privati senza prevedere nessun fondo, ad esempio per la raccolta differenziata, per il riciclo ed il riuso.
Per questo continueremo la nostra mobilitazione contro questi mega impianti, dentro ed affianco le comunità in lotta perché nessun profitto sia fatto sulla pelle e la salute di centinaia di migliaia di cittadini i quali però – coscienti dei pericoli che comporta vivere in prossimità di una discarica di rifiuti – reagiscono mobilitandosi in massa con la consapevolezza, appunto, della necessità di contrastare duramente la realizzazione di mega opere che devastano il territorio e minacciano la salute degli abitanti.
Oggi è urgente un cambio di rotta: una gestione pubblica e partecipata dagli abitanti/utenti e lavoratori del servizio, zero discariche, zero inceneritori, raccolta differenziata spinta “porta a porta”, promozione e sostegno del programma “Rifiuti Zero”, un piano industriale per il riciclo ed il riuso, sono le uniche opere che vogliamo.
In quest’ottica stiamo lavorando, assieme alle realtà ambientaliste di Pianopoli e Serrastretta ad una Assemblea Popolare, che si terrà giorno 8 febbraio, con l’obiettivo di rilanciare la vertenza contro l’ecomostro della Daneco.

L.S.O.A. Ex Palestra
Comitato Lametino Acqua Pubblica

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No alla discarica di Battaglina

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No Discarica Battaglina: il 9 gennaio manifestazione a Borgia

Continua la mobilitazione dei comitati contro la discarica di località Battaglina.
Per il prossimo 9 gennaio il Comitato No Discarica Battaglina – Borgia ha organizzato una manifestazione per le vie del centro abitato.

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Discarica di Pianopoli: no al IV lotto di ampliamento!

05.09.2013È di questi giorni la notizia che la società Daneco Impianti S.r.l. ha predisposto uno studio di impatto ambientale relativo al progetto del IV lotto di ampliamento della discarica di Pianopoli.
Il progetto consiste in un nuovo ampliamento della discarica, mediante la realizzazione di un quarto lotto indipendente dai tre precedenti, per una volumetria complessiva di 785.000 metri cubi che andranno a sommarsi al 1.250.000 di metri cubi già esistenti e saturi.
Nella totale complicità delle istituzioni locali e regionali e sulla pelle della popolazione, a Pianopoli si sta realizzando uno scempio ambientale senza precedenti per il territorio lametino che, come se non bastasse, deve continuare a fare i conti con altri ripetuti assalti ai beni comuni: inquinamento marino, nuove discariche, progetti di centrali e di megaporti.
La risposta dei movimenti deve essere rapida ed efficace.
Ci facciamo dunque promotori di una nuova stagione di lotta che, deve avere necessariamente la difesa dell’ambiente e dei beni comuni tra i punti fondamentali.
Proprio per questi motivi, ed in preparazione della settimana di mobilitazione prevista tra il 12 e il 19 ottobre, lanciamo un’assemblea per martedì 17 settembre alle 19:00 al L.S.O.A. Ex Palestra.

L.S.O.A. Ex Palestra

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Nasce il Coordinamento Calabrese per una Legge Popolare sui Rifiuti

rifiutizeroAssociazioni, movimenti e semplici cittadini hanno risposto numerosi all’appello lanciato dai comitati aderenti alla Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” per costituire anche in Calabria il coordinamento per una Legge nazionale di iniziativa popolare sui rifiuti.
Il 3 Marzo a Lamezia Terme più di cinquanta persone, provenienti da tutta la Calabria, hanno gremito la sala scelta per l’assemblea costitutiva: un enorme successo.
L’idea è quella di proporre, attraverso una raccolta firme nazionale, una legge sui rifiuti che si basi sul modello “Rifiuti Zero”, ovvero sulla raccolta differenziata porta a porta, sul riciclo, sul riutilizzo dei materiali e la riduzione dei rifiuti.
Una proposta di legge che si oppone nettamente al disastroso sistema di gestione dei rifiuti nella nostra Regione, basato sul metodo dell’accumulo in discariche generando “bombe ecologiche” e sul sistema dell’incenerimento pericolosissimo per la nostra salute.
È importante che proprio in Calabria, terra vessata dalla speculazione ‘ndranghetista, la proposta prenda piede in maniera corposa e partecipata. Il successo della prima assemblea ne è stata di certo un valido esempio, un segno di speranza e di cambiamento in continuità con le lotte civili che tanti comitati combattono da tempo lungo i territori, avendo raccolto la partecipazione e l’adesione di numerose associazioni nazionali e regionali, dei movimenti per l’acqua pubblica (già impegnati in una campagna per la leggere regionale sull’acqua), di movimenti universitari nonché di numerosi comitati cittadini che si battono quotidianamente per la difesa del territorio e per un ciclo di rifiuti virtuoso, scontrandosi ogni giorno col sistema di potere che regge il ciclo dei rifiuti calabrese. Sul fronte di questa battaglia si sono schierati anche esponenti sindacali USB e CGIL, i quali hanno manifestato la piena disponibilità a collaborare in questa importante campagna, comprendendo quanto i comitati cittadini dicono da anni: parlare di rifiuti significa anche parlare di lavoro, e un ciclo dei rifiuti virtuoso significa anche più occupazione, in una terra piagata dalla disoccupazione.
La campagna regionale si caratterizzerà fortemente per l’esigenza di una gestione completamente pubblica e partecipata del ciclo dei rifiuti, in contrasto con la gestione oscura e privatistica, non esente da infiltrazioni criminali, che ancora attanaglia la nostra regione.
A breve quindi partirà la campagna per una proposta di Legge nazionale, la quale sarà affiancata da una proposta regionale che risponda alle necessità ed alle peculiarità del nostro territorio ponendosi in netta discontinuità con il passato e, finalmente, in linea con i principi basilari dell’Unione Europea di cui la nostra terra dovrebbe essere parte a pieno titolo ma che troppo spesso restano solo enunciazioni di principio.
Si organizzeranno iniziative e riunioni lungo tutto la Calabria. I cittadini, i comitati, le associazioni che non hanno avuto la possibilità di intervenire nella prima assemblea, sono invitati ad aderire, a partecipare e a costruire sul proprio territorio questa importantissima campagna, dando un altro esempio di partecipazione popolare dopo la grande mobilitazione dei recenti referendum!
Una mobilitazione popolare ancora più forte per combattere la vergogna ed i veleni che accompagnano la nostra vita e quella dei nostri bambini lungo i bordi delle nostre strade, nei corsi d’acqua, nella nostra terra.

Coordinamento Regionale Rifiuti Zero
Primi aderenti:
Rete per la Difesa dell Territorio “Franco Nisticò”; Arci Calabria; Arci Crotone; Arci Lamezia/Vibo; Associazione Agorà – Badolato (CZ); Associazione Culturale “Luigi Fera” – Cellara (CS); Associazione Le Lampare – Cariati (CS); Associazione Solidarietà e Partecipazione – Castrovillari (CS); Comitato Lamezia “Rifiuti Zero” (CZ); Comitato Ambientale Costa dei Gelsomini – Locri (RC); Comitato Cittadino No Discarica – Rovito (CS); Comitato in Difesa di Bucita e del territorio – Rossano (CS); Comitato Acqua Pubblica – Lamezia Terme (CZ); Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”; CSOA Cartella – Reggio Calabria; Forum Ambientalista Calabria; Gruppo Ecosociale “Malatesta” ; Ingegneri Senza Frontiere – Università della Calabria; Laboratorio Politico P2 Occupata – Università della Calabria; Libera Associazione di Promozione Sociale – Badolato (CZ); Lipu; LSOA Ex Palestra – Lamezia Terme.

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